La capitale della ceramica celebra la famiglia Pastorino

Nell’antica fornace Alba Docilia vernissage
della mostra storica “Di padre in figlio”

La capitale della ceramica celebra una delle grandi famiglie che hanno scritto la sua storia. Oggi, nell’antica fornace Alba Docilia, sarà inaugurata la mostra “Di padre in figlio – Le Ceramiche Pastorino”, curata da Enrica Noceto. E non è un caso se alle 17.30 sarà aperta la prima rassegna del 2019 ripercorrendo il cammino di uno dei nomi più conosciuti della ceramica albissolese, Mario “Gianni” Pastorino. Un cognome che da
75 anni rappresenta uno dei massimi punti di riferimento di quel fermento culturale nato nel Dopoguerra con Mario Pastorino e oggi portato avanti dal figlio Paolo.

Dai primi passi, mossi ad appena 15 anni come torniante nelle fabbriche albisolesi della terracotta, fino alla maturità artistica, la vita di Mario Pastorino è stata costellata di avventure e incontri importanti. Tra i primi personaggi con cui ebbe a che fare spicca ovviamente Eliseo Salino, direttore tecnico proprio mentre Pastorino da apprendista modellava tazzine, che lo fece conoscere a Giovanni Poggi.
Untrio destinato a fare grandi cose, tanto che nel 1958 insieme fondarono le Ceramiche San Giorgio, un marchio blasonato che oggi è portato avanti dalla famiglia Poggi.
L’anno seguente inizia la lunga collaborazione della ceramica albissolese con la Danimarca. Nel 1963, però, Pastorino aggancia la Lavazza, che cercava una fabbrica per produrre le sue tazzine, e fonda ‘una propria azienda, le Ceramiche Pastorino. Nella sua vita arriva la pittrice Mirella Fiore, che diventa presto sua moglie. Nel 1998 la decisione di chiudere l’azienda per ritirarsi a “coltivare” la ceramica per semplice passione. Ma il nome non scompare: il figlio Paolo, che pure ha scelto la professione dell’imprenditore informatico, continua a portare avanti la tradizione di famiglia. Lo fa abbinando le sue competenze tecniche con quelle artistiche, puntando sulla sperimentazione fra ceramica, computer fotografia digitale, sostituendo ai pennelli l’aerografo e arrivando alla stampa in 3D. La mostra resterà aperta fino a domenica 17 febbraio al giovedì dalle 17 alle 19, al sabato e alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

G.V.

Dal Secolo XIX